Al Ministro della Giustizia

                                                                                                                            Angelino Alfano

                                                                                                                            Via Arenula, 70

                                                                                                                            00186 ROMA

Gentile Ministro,

mi permetto di inviare nuovamente questa missiva nella speranza, almeno questa volta, che la legga con l’attenzione che merita.

Inutile ribadire quanto già scritto in precedenza, spero che non sia stata cestinata la mia precedente corrispondenza, in ogni caso troverà tutto sul sito internet www.giustizianegata.com .

Il Suo silenzio e il silenzio delle altre Istituzioni a cui ho affidato il mio grido di aiuto è molto più rumoroso dell’omertà mafiosa che Voi, con successo, combattete.

Ma mi chiedo e Vi chiedo, per l’ennesima volta, cosa devo fare?

Una palese ed evidente ingiustizia posta in essere da un Magistrato mi sta privando dell’unico mio bene, la mia casa, ripeto il giorno 16 febbraio prossimo, il Giudice dell’Esecuzione Immobiliare, stabilirà il prezzo e la data della vendita del mio immobile, non pagato in parte perché il Magistrato aveva disposto il sequestro del conto corrente su cui erano appoggiate, a mezzo R.I.D. le rate del mutuo, facendo così decadere del beneficio del termine e procurandomi altri enormi danni, come l’inserimento nella famigerata black list (la piena assoluzione dopo 5 anni non ha ovviamente riparto i danni enormi da me subiti).

Vi supplico di rispondermi, quanto meno per darmi un consiglio su ciò che devo fare!

Che io sia vittima di una enormità giuridica è innegabile ed evidente, ma perché devo essere punito a morte per qualcosa che non ho fatto?

Vi giuro che il 16 febbraio non sarà un giorno normale, non resterò con le mani in mano, non potrò avallare il fatto che questa ingiustizia sia portata a termine senza che chi si dovrà vergognare si vergogni per aver lasciato solo un cittadino italiano!

Se porrò in essere un gesto estremo, sarà il Vostro gesto, che sia ben chiaro, la Vostra indifferenza, il Vostro silenzio, la Vostra inerzia non trova giustificazione alcuna e il Vostro tirarsi fuori con frasi del tipo "non è di mia competenza" è un’aggravante!

Certo le soluzioni ci sono, un amico giornalista di una testata televisiva nazionale (una rete fra Mediaset e Rai) mi ha chiesto di rendere la vicenda più appetibile televisivamente per farne uno scoop, ma io cercavo di risolvere la vicenda in maniera discreta, ma in questo strano paese chiamato Italia l cose non funzionano così, bisogna fare rumore e far piangere.

Potrei darmi fuoco all’interno del Palazzo di Giustizia di Palermo, o nelle sue vicinanze o a casa mia o in qualsiasi altro posto, potrei chiedere soldi ad usura (potrei poi dire che gli usurai hanno una loro utilità sociale), chiedere aiuto alla delinquenza organizzata, che qui a Palermo comunemente viene chiamata mafia.

L’inefficienza delle Istituzioni è così disarmante che ormai non credo che si possa risolvere qualcosa, basta osservare l’interrogazione parlamentare proposta il 18 febbraio dell’anno scorso, fra pochi giorni compirà un anno, ed anche qui il silenzio è a dir poco imbarazzante.

Comunque, il 16 febbraio è fra 35 giorni da quando sto scrivendo, quel giorno chi vivrà vedrà…. Io non ho più nulla da perdere, Voi mi avete già preso 40 anni della mia vita e dei miei sacrifici!

Vi prego di rispondermi, di dirmi quantomeno cosa fare, e per favore non ditemi "di avere fiducia nelle Istituzioni" il tempo è scaduto, e di fiducia, pazienza e speranza ne ho avuto tanta… ma ormai sono morte….

Un’ultima cortesia che Vi chiedo, non ponete in essere perquisizioni, o intercettazioni o qualsivoglia altro strumento repressivo nei miei confronti, non so cosa farò qualcosa di certo farò, ma Vi garantisco che a casa non detengo alcun tipo di arma e che non comunicherò con terzi, ne per telefono e ne di presenza o qualsiasi altro mezzo anche telematico delle miei intenzioni (ancora indeterminate), pensate piuttosto a rendere, per il futuro, il Paese più GIUSTO dove davvero la Giustizia sia sacra e per tutti!

Cordiali saluti

Avv. Calogero Dolce

P.S. = Ho realizzato un sito ad hoc www.giustizianegata.com dove sono pubblicati (ancora in parte) tutti i documenti della vicenda anche al fine di dare il massimo risalto mediatico all’incredibile situazione.

Seguirete l’evolversi della vicenda sul sito www.giustizianegata.com sul mio profilo su facebook e su twitter, inoltre, trascorsi dieci giorni dalla presente, darò alle maggiori testate mediatiche, non solo questa missiva, ma l’intera storia compreso il Vostro scandaloso e sconcertante silenzio.

I miei recapiti, per qualsiasi suggerimento o chiarimento che mi vogliate richiedere, sono:

Calogero Dolce, Via F. Turati, 11 – 90139 – Palermo

Email : calogero.dolce@tiscali.it

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